Stefano Giachè.
Pittore e ceramista con le sue opere dai toni caldi e assolati della campagna romana popolata di ruderi, testimonianza di storia ma inevitabilmente del tempo che passa, scrive pagine delicatamente sfumate che diventano un diario intimo oltre che una ricerca con immagini e colori dalle sfumature delicate di vedute, piazze, chiese, acquedotti campagne che conservano immutato, anche solo con frammenti, il loro fascino. La sua ricerca non è tesa solo alle reminiscenze classiche, ma vive anche la contemporaneità ed ecco che un cromatismo più vibrante veste i palazzi di Largo Argentina, quasi ad indicare la vita frenetica di una delle piazze più note di Roma. Intensa è la partecipazione dell’artista nel dipingere le immagini degli acquedotti, del foro romano, degli anfiteatri, dei ruderi, dei frammenti di storia, avvolte in una serena atmosfera dove è in antitesi il silenzio delle campagne al caos delle città, alla vita dell’uomo robotizzato di oggi. L’artista è presentato a catalogo da Alessandro Ferraro, Anna Filomena Santone, Mara Ferloni, Anny Baldissera che tra l’altro scrive: “…L’occhio consapevole di Giachè scruta e ripropone le antiche vestigia romane e, con obiettiva sintesi ed eleganza, ci offre il suo rapporto con un figurativo fatto di non sola realtà…”
E’ una mostra ricca di fascino nella quale per ricordare alcuni versi di Antonio De Marco “…gli alberi con la chioma non temono il vento della sera ed il triste ingiallire delle foglie. Il tempo scorre lieve, dolcemente, tra le albe incantate e l’oro vellutato dei tramonti…”
Critico d’arte – Dott.ssa Mara FERLONI
Pubblicato sul quotidiano ITALIA SERA del 14/12/2010
sul periodico ATTUALITA’ del mese di Gennaio 2011
sulla rivista SEGNI D’ARTE del I° bimestre 2011